UGL SCUOLA : Sàpere aude.(Abbi il coraggio di conoscere)...ma il precariato non giova


 Genova. Sapere aude esortava Orazio nelle Epistole, così il celebre poeta latino nato nel 65 a.C, in una lettera destinata ad un amico, evidenziava il valore degli studi. Nulla di cui stupirsi per UGL SCUOLA se non fosse che, 2000 anni dopo tale valore è stato talmente derubricato da poter consentire di avere il 20% del corpo docente costituito da precari: come si può trasmettere il valore della scuola, l'apporto pedagogico che ogni insegnante è chiamato a fornire, se non consentiamo la continuità garantendo una stabilità a chi esercita una professione delicatissima non solo sul piano tecnico, ma anche e soprattutto su quello umano?

Uno dei tasti dolenti è l'analfabetismo affettivo: anche qui il ruolo dell'insegnante è di massima rilevanza poichè un docente può colmare vulnus educativi instaurando un rapporto di fiducia con lo studente, aiutandolo a tirare fuori il meglio di sè, ma come può farlo un insegnante che magari giunge in quella classe ad anno inoltrato e neppure è destinato a restarci?

Non si possono disgiungere l'investimento doveroso e di cui non abbiamo adeguata prova a favore dei giovani, dalla tranquillità di coloro che nella scuola esercitano le proprie professioni, nessuna esclusa, perchè ognuna riveste un tassello fondamentale.

Abbiamo diseducato i giovani col transitorio, la precarietà, financo all' omologazione del sistema educativo ed al concetto che uno vale l'altro: non è così, ogni essere umano è unico e la scuola dovrebbe consentirgli almeno di ricevere gli strumenti per la propria realizzazione integrale con gli altri, ma come si può condannare il fugace, con contratti effimeri? Come si può pretendere che conoscano se non gli s'insegna a discernere?I libri, i tablet, da soli non educano e non rendono saggi e forti adulti per il futuro...

UGL LIGURIA  SCUOLA 

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