Simona Saccone (Toti per Savona): "Strumenti per la gestione del verde pubblico? Etica, cittadinanza attiva, tecnologia e buone pratiche"

 


Savona. Come sappiamo bene tutti, il verde pubblico assurge a Bene Comune, in quanto la sua tutela travalica i limiti delle considerazioni paesaggistiche, per inserirsi profondamente in quello che riguarda la salute pubblica - si pensi ad esempio alla capacità delle piante di filtrare ed ossigenare l'aria - ma anche e soprattutto in quello stato di equilibrio che l'OMS intende per salute:«uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia».Esordisce così, sul tema tanto dibattuto, Simona Saccone, responsabile politiche sociali Ugl Liguria e candidata nella lista Toti per Savona a sostegno di Angelo Schirru.

Nel mare magnum della propaganda - Prosegue Saccone - è bene tuttavia , secondo me, individuare delle pietre miliari, senza le quali resta tutta retorica.La prima pietra miliare è l'etica, parola caduta in disuso, disgiunta dal diritto positivo, poiché apparentemente priva di rigore oggettivo, nondimeno senza questa come ancoraggio ultimo e faro di ogni azione, non potremo mai veramente essere all'altezza dello sguardo di coloro che, mettendo a rischio la propria vita, passano giorni a spegnere e bonificare le aree distrutte da incendi. Rendiamoci conto che è una situazione che grava sull'intero Paese ed iniziamo a discernere, senza timore di passare per complottisti, gli interessi che gravitano intorno a certi temi.

Pretendere che si faccia luce è parte sostanziale della seconda pietra miliare: la cittadinanza attiva. Obnubilata dall'elefantiaca politica del welfare state, oggi la cittadinanza viene giustamente riscoperta dalla politica come una risorsa per fronteggiare l'eterna carenza di cassa, ma - aggiungo io - è anche e soprattutto colei che è in diritto e dovere di chiedere un redde rationem sulla gestione della cosa pubblica, non dimenticandosi però la valenza di un approccio propositivo offrendo spunti, entusiasmo e tenacità, come solo un approccio dalla base può offrire.

Terza pietra miliare: tecnologia e buone pratiche, non dobbiamo inventarci nulla, possiamo attingere a strumenti come l'urbangreen ed a buone pratiche che in Italia ed all'estero hanno fatto la differenza nel territorio dove sono stati attuate. Abbiamo strumenti legislativi:l'art.6 della Legge 10/2013 col quale vengono promosse le iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi: dall’incremento e dalla conservazione del patrimonio arboreo esistente, al rinverdimento delle pareti degli edifici e alle coperture a verde, alla realizzazione di grandi aree verdi pubbliche, alla sensibilizzazione della cittadinanza alla cultura del verde. La vera discrimante? L'etica e la volontà, due attributi che tendono all'inclusività nella progettazione, poiché il fine ultimo di chi ha questa forma mentis non è alzare steccati ideologici o d'interesse personale, bensì centrare l'obiettivo ultimo : migliorare le condizioni di vita della comunità, senza proclami e con l'umiltà di chi è consapevole dell'arduo compito. Conclude Simona Saccone

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